Il Viaggio in Gondola
Un viaggio in 72 giorni : ogni giorno, visitiamo un nuovo isolotto di Venezia. Ne ho selezionati 72 tra le 106 che compongono la città insulare di Venezia, la Venezia rialtina (cioè fuori Mestre e le isole della laguna : Murano, Burano, Torcello...). 72, come il numero di parrocchie evocate nel settecento da Casanova e Montesquieu.
BLOG ARTICLE
Emeric Cristallini
4/20/202521 min leggere


Primo giorno : San Trovaso
Dai Tintoretta ! Cominciamo il nostro viaggio !


Tintoretta
Dove andiamo oggi ?
Pepe Roncino
Facciamo il giro dell'isolotto. Ogni giorno, visitiamo un nuovo isolotto.


Venezia vista dall’acqua, Giannina Piamonte
Quanti isolotti ci sono a Venezia?
Pepe Roncino
Se contiamo solo gli isolotti della Venezia insulare, ce ne sono esattamente 106.
Tintoretta
Andremo a Burano a vedere le case colorate ?
Pepe Roncino
No, è troppo lontano per me. Soggiorneremo nella città di Venezia e visiteremo gli isolotti collegati da un ponte pedonale, ma non attraverseremo mai questi ponti poiché passeremo da un isolotto all'altro attraverso i canali.
Tintoretta
Mi piace davvero questo garage per gondole.


Pepe Roncino
E più un piccolo cantiere navale. In veneziano, si dice : squero da sotil, per un cantiere in cui vengono riparate le gondole. Questo squero è molto interessante perché si vedono cabine di legno che assomigliano alle case in cui vivevano i primi veneziani...
Tintoretta
Come si chiama questa chiesa ?




La chiesa di San Trovaso ! Ha dato il nome allo squero.
Tintoretta
Ci sono dei dipinti del Tintoretto dentro ?
Pepe Roncino
Si, potrai vederli quando avremo finito il nostro giro del'isolotto...
Tintoretta
Non vedo l'ora !
Pepe Roncino
Prima, goditi il paesaggio !
Tintoretta
Come si chiama il canale ?
Pepe Roncino
Il rio di San Trovaso ! Passiamo sotto il ponte di San Trovaso…






Guarda sul lato sinistro, quello del nostro isolotto di oggi ! Innanzitutto, il palazzo Sangiantoffetti , con le sue finestre ad arco, che risale al XVI secolo. La facciata era un tempo ricoperta di affreschi del Tintoretto, oggi completamente cancellati.
Tintoretta
Peccato !
Pepe Roncino
Subito dopo, il palazzo con le bandiere è il Palazzo Bollani, sede del Liceo Classico Marco Polo... Passiamo sotto il ponte Maravegie. Il primo palazzo dopo il ponte è il Palazzo Maravegie, in stile gotico.


Maravegia sarebbe il nome d'una famiglia proprietaria di questo palazzo. Ma secondo una leggenda, il nome di Maravegie (plurale di Maravegia in veneziano) è collegato alle meraviglie che si dice siano accadute su questo ponte oppure in questo palazzo. Questo è quello che ti raccontero questa sera nella gondola.
Tintoretta
Grande ! Ogni sera mi racconterai una storia !
Pepe Roncino
No, non avro ogni sera una bella storia da raccontare, collegata al posto dove saremo passati nella giornata. Pero ne ho 18, per il quarto degli isolotti.
Tintoretta
Sarà il racconto di Pepe Roncino !
Pepe Roncino
Con la contrazione veneziana, sarà il Racconcino... Giriamo a sinistra per prendere il rio de la Toletta...






Tintoretta
La Toletta, è il nome della libreria in cui hai comprato i libri rossi ?
Pepe Roncino
Si, deve il suo nome il nome al rio e alla calle lungo i quali si trova. Guarda la borsa !
Tintoretta
« La libreria, nel lontano 1933, prese il nome dalla strada – o meglio, sacca – nella quale è ubicata. »
Pepe Roncino
E sotto si riporta il passo del Tassini in cui viene spiegata l'etimologia : la toletta indicava una piccola tavola che serviva da ponte per attraversare il canale.
Tintoretta
La calle della Toletta non dovrebbe essere lontana !
Pepe Roncino
Stiamo passando sotto il ponte che collega le due parti della calle.
Tintoretta
Quest'isolotto è abbastanza grande...
Pepe Roncino
Si.. Arriviamo ora al rio Malpaga ma svoltiamo a sinistra per imboccare il rio delle Eremite.


Ci interesseremo all'etimologia di questo nome : Eremite quando visiteremo quest'isolotto a destra...


Lo stesso per il nome del rio che prediamo a sinistra : Ognissanti.
Tintoretta
Abbiamo presto finito il giro dell'isolotto ?
Pepe Roncino
Si, raggiungiamo il rio di San Trovaso a sinistra e ci fermiamo sul campo San Trovaso..
Tintoretta
Un viaggio in gondola, è una cosa tanto bella !
Pepe Roncino
Si, Tintoretta mia ! E un viaggio in gondola perché andiamo da un isolotto verso un altro isolotto. Ma ora, scendiamo dalla gondola e visitiamo l'isolotto a piedi.
Tintoretta
Dormiremo nella gondola questa notte ?
Pepe Roncino
Si, farà dolce questa notte. Saremo bene, riparati dalla felze !
Tintoretta
Perché la nostra cabina si chiama felze ?
Pepe Roncino
Felze in veneziano, felce in italiano perché le cabine delle gondole erano fatte di rami di felce ; la nostra è fatta di tela. La abbatteremo questa sera. Questa notte pero, dormiro sul prato che vedi li, una delle poche di Venezia !
Tintoretta
Non è un bel prato !
Pepe Roncino
No, ma ci staro bene. E sai che non dormo molto !
Tintoretta
Ti sistemerai proprio accanto alla gondola ?
Pepe Roncino
Si, saremo davvero fianco a fianco !




Tintoretta
Visitiamo la chiesa ?
Pepe Roncino
Si, il suo vero nome è : Santi Gervasio e Protasio, due martiri cristiani. San Trovaso è la contrazione dei ambedue. Verrai questo spesso, la contrazione delle parole in veneziano. Questa chiesa fu costruita nel 1591 al posto di due chiese successive. La prima fu costruita poco tempo dopo la fondazione di Venezia.
Tintoretta
Quando fu fondata Venezia ?
Pepe Roncino
E una lunga storia che ti raccontero durante la cena... La prima chiesa fut distrutta da un incendio nel 1105. La seconda crollo bruscamente nella notte dal 11 al 12 settembre 1583. La particularità di questa chiesa è di avere due facciate quasi identiche : l'una sul campo lungo il rio San Trovaso ; l'altra sull'altro lato del campo San Trovaso, lungo il rio dei Ognissanti. Il campanile attuale data dal 1690, come è scritto ai piedi.
Tintoretta
Mi piaciono i campanili !
Pepe Roncino
I campanili di Venezia sono di stili molto vari. Questo è intonacato con polvere di marmo bianco, mentre i campanili più vecchi sono fatti di mattoni. Guarda il portale ! Qui sopra vediamo dei mascheroni.
Tintoretta
Che cosa sono mascheroni ?
Pepe Roncino
In architettura, sono dei maschi, dei volti. Come vedi, sono dei volti groteschi, mostruosi, che fanno strane smorfie.
Tintoretta
Perché questi mascheroni ?
Pepe Roncino
Lo scopo era di allontanare il demone e impedirlo di entrare per suonare le campane.
Tintoretta
E una fortuna che ci sono questi mascheroni allora ! Altrimenti, i demoni avrebbero potuto svegliarci questa notte !
Pepe Roncino
Vedi, Tintoretta, una parte del campo davanti l’entrata della chiesa è surelevata : era per contenere le vasche di argilla necessari per immagazzinare l'acqua piovana per il pozzo nel mezzo del campo. Quello che vediamo del pozzo si chiama la vera, la vera da pozzo.
Tintoretta
Entriamo nella chiesa per vedere i dipinti del Tintoretto ?


Si, ci sono quattro dipinti del Tintoretto. Due nel presbiterio : il primo a sinistra, San Joachim cacciato dalTempio.


Chi era San Joachim ?
Pepe Roncino
San Joachim era il padre della Vergine Maria. Mentre era sposato con Sant' Anna da vent'anni senza avere bambini, ando a Gerusalemme per fare un'offerta al Tempio. Ma il prete lo caccio dal Tempio perché considerava la sua sterelità come un'offensa a Dio.
Tintoretta
La tela sulla destra, dev'essere l’Adorazione dei Magi, perché vedo un presepe.


Pepe Roncino
Bene Tintoretta ! Pero, queste due tele non sarebbero di Jacopo Tintoretto ma piuttosto del suo figlio Domenico.
Tintoretta
Penso alla tela del Tintoretto alla Madonna dell’Orto : La Présentazione di Maria al Tempio. Certamente, Joachim e Anna hanno voluto vendicarsi dal prete che aveva cacciato Joachim dal Tempio per colpa della sua infertilità.
Pepe Roncino
Si, hai ragione Tintoretta ! So che pensi molto a questa tela dopo che hai letto il bel libro di Melania Mazzuco, Tintoretto e i suoi figli.
Tintoretta
Si, sopratutto che da allora, mi chiami Tintoretta !
Pepe Roncino
Nella cappella Milledonne, ci sono Le Tentazioni di Sant Antonio, che Jacopo dipinse nel 1577.


Tintoretta
Vediamo il Cristo che scende dal cielo per liberarlo dalle tentazioni.
Pepe Roncino
Si, Sant'Antonio è chiamato Sant'Antonio di Padova perché ci è morto nel 1231.
Tintoretta
Quando si perde un oggetto, si deve fare una preghiera a Sant'Antonio.
Pepe Roncino
Si, Tintoretta mia, ma è meglio fare attenzione a non perdere niente ! Nella cappella del Santissimo Sacramento, ecco la quarta tela del Tintoretto : L’Ultima Cena.


Tintoretta
C'è molto disordine attorno al tavolo ! Parlando di cena, dove faremo la cena questa sera ?
Pepe Roncino
Ora che hai visto le tele del Tintoretto, stai già pensando a mangiare ! Abbiamo ancora delle belle cose da vedere in questo isolotto. Prima in questa chiesa.
Prima, un'opera di Domenico Tintoretto, Gesù sulla Croce, nella cappella Molin.


Poi la cappella della Natività con l'opera di Palma Il Giovane, che rappresenta delle donne che badano di Anna e di Maria appena nata.


E anche sull'altare, la pala dei Santi Gervasio, in primo piano, che è appena stato frustato a morte e Protasio, che presto verrà decapitato…


C'è anche l'altare della scuola dei squerarioli : gli artigiani che costruivano le gondole e anche le piccole barche. Nel 1773, c'è n'erano ancora quasi 300, che lavoravano in 45 squeri.
Tintoretta
Degli squeri, come lo squero qui ?
Pepe Roncino
Si, Tintoretta mia. Ora, ne sono rimasti solo tre…
Tintoretta
Dove andiamo adesso ?
Pepe Roncino
Facciamo il giro dell'isolotto a piedi nello stesso senso che in gondola. Quindi seguiremo il rio San Trovaso lungo la fondamenta Toffetti.
Tintoretta
Perché la stradina si chiama fondamenta e non calle ?
Pepe Roncino
Una fondamenta, è una stradina che segue un canale. Giriamo a sinistra per imboccare nella sacca della Toletta.
Tintoretta
Ancora una nuova parola !
Pepe Roncino
Si, sacca significa un luogo in cui l'acqua penetra e forma una rada. C'erano molte sacche in passato a Venezia ma, da un decreto del 3 dicembre 1460, vennero gradualmente seppellite per costruirci degli edifici. La parola sacca è rimasta. La quinta settimana, vedremo la Sacca della Misericordia, che esiste ancora e che funge da porto turistico… Giriamo a destra per imboccare calle seconda della Toletta… poi la calle della Toletta… Prendiamo subito a destra il ramo della Toletta… Arriviamo al punto dove la sacca della Toletta diventa la fondamenta della Toletta….
Tintoretta
La libreria della Toletta !
Pepe Roncino
Si, è una delle più belle librerie di Venezia. Qui c'è il Lorenzetti : Venezia e il suo estuario, una guida storica e artistica molto preciosa….
Ci rinfreschiamo a questa famosa fontana, chiamata la fontana "chiacchierona"…


Prendiamo a sinistra la calle delle Eremite…


e passiamo sotto il sottoportego delle Romite…


Guarda questo bel capitello !


Pepe Roncino
Arriviamo sulla fondamenta di Borgo. Si chiama cosi perché qui c'era il Borgo di San Trovaso.




Questa sera, andiamo a cenare in quest'osteria, con un giardino interno : la locanda Montin. Vado a prenotare…


Tintoretta
Grande !
Pepe Roncino
Alla fine della fondamenta di Borgo, giriamo a sinistra à gauche per imboccare sulla fondamenta Bonlini.


Tintoretta
Arriviamo sul campo San Trovaso.
Pepe Roncino
Si, eccoci tornati !
Tintoretta
La nostra gondola è ancora qui, non avremo bisogno d'invocare Sant'Antonio !
Pepe Roncino
Non è sicuro che Sant'Antonio sia efficace contro i furti ! Prendi un maglione ! Potresti avere freddo sotto il pergolato !
Tintoretta
Prendiamo la fondamenta Bonlini ?
Pepe Roncino
Si, andiamo
Giriamo a destra per imboccare sulla fondamenta di Borgo.
Tintoretta
Ecco la nostra osteria !


Tintoretta
Ho voglia d’un buon piatto di spaghetti !
Pepe Roncino
Ti consiglio i bigoli, sono degli spaghetti grandi. Sono cucinati con un sugo di acciughe e cipolle.
Tintoretta
Si, mi piaciono molto le acciughe !
Pepe Roncino
Cameriere ! Due bigoli in salsa per favore !
Tintoretta
Mi racconti la nascita di Venezia, Pepe ?
Pepe Roncino
Si, è una lunga storia perché Venezia non è nata un giorno preciso, il 25 marzo 421, come i Veneziani vogliono farlo credere. La città di Venezia è stata fondata a poco a poco, unendo diverse centinaia di isolotti sparsi. Mi riferisco alla Venezia che visitiamo, la Venezia insulare, composta da 106 isolotti collegati da ponti . Sapendo che nei dintorni restano numerose isole sparse nella laguna. Come lo sai, non sono uno studioso ma mi piace leggere e capire. In un piccolo libro che troviamo alla libreria della Toletta, Giovanni Distefano spiega come è nata Venezia. Racconta prima che si è formata la laguna : l'innazalmento e poi l'abbassamento del livello del mare, all'inizio dell'era cristiana.
Tintoretta
Venezia non esisteva dunque al tempo di Cristo ?
Pepe Roncino
No, non esisteva. Gli isolotti si sono formati gradualmente grazie al deposito di fango e sedimenti provenienti dai fiumi che scendono dalle Alpi. Furono ingranditi dall'azione degli uomini che vi si stabilirono. Raccolsero fango, legna e pietre per creare isolotti più grandi e consolidare il terreno per costruire capanne, come quelle che hai visto allo squero.
Tintoretta
Ma perché questi palazzi sostituirono queste capanne ?
Pepe Roncino
Perché i patrizi, i nobili, molto ricchi, vennero a stabilirsi nella laguna per sfuggire ai Barbari.
Tintoretta
Perché si sono rifugiati a Venezia ?
Pepe Roncino
Perché gli indigeni, quando arrivarono i Barbari, rimossero i fari, che erano l'unica cosa che impediva alle barche di rimanere incagliate. Infatti, questi fari, detti Ducchi d'Alba, permettono di conoscere il percorso navigabile. Ecco perché Venezia non poté mai essere invasa dai Barbari.
Tintoretta
Perché questo nome Barbari ?
Pepe Roncino
Questo nome deriva dal greco. Corresponde ai suoni emessi dalle voci delle persone che non parlavano greco ; in ogni caso, percepiti dai Greci. Per i Greci, tutti gli stranieri erano Barbari. Per i Romani, si trattava dei popoli che non avevano integrato nel loro impero, ovvero i popoli germanici (in particolare i Goti, i Longobardi e i Franchi) e i popoli asiatici (in particolare gli Unni).
Tintoretta
Perché l’Impero Romano non si espanse nei territori barbari ?
Pepe Roncino
Nell'anno 9, la sconfitta delle legioni romane nella foresta di teutoburgo lascio il segno : fu un vero e proprio massacro. E questi territori erano troppo sterili perché valesse la pena conquistarli.
Tintoretta
Ecco i nostri bigoli ! Buon appetito Pepe !
Pepe Roncino
Altrettanto, Tintoretta ! Inoltre, i confini del Reno e del Danubio erano abbastanza facili da monitorare. Ma i Barbari avevano la sfortunata tendenza a voler invadere l'Impero Romano per saccheggiarlo.
Tintoretta
Fu dunque la paura dei Barbari a spingere molte persone a rifugiarsi a Venezia.
Pepe Roncino
Assolutamente ! Ma spesso i Barbari, dopo aver saccheggiato molto, tornavano alle loro terre. Cosi le persone che si erano rifugiate nella laguna veneziana tornarono sulla terraferma.
Ma nel 569, i Longobardi non se ne andarono ; i patriziani che si erano rifugiati a Venezia vollero allora farsi costruire dei bei palazzi. Per questo, portarono dei tronchi d'albero e li piantarono nell'argilla per costruire dei trampoli. Per semplificare… perché non sono neanche un architetto !
Tintoretta
Perché allora si dice che Venezia è nata il 25 marzo 421 ?
Pepe Roncino
Penso che uno dei motivi sia che nel 421, essisteva ancora l’Impero Romano d’Occidente, il che ha reso possibile far risalire la nascita di Venezia all'Antichità.
Tintoretta
La fine dell’Impero Romano d’Occidente avvenne nel 476.
Pepe Roncino
Si, Tintoretta mia, bene ! Detto questo, fu solo con l'invasione dei franchi, che intorno all'anno 800 cacciarono i Longobardi, che venezia nacque realmente come città autonoma rispetto a Constantinopoli, capitale dell'Impero bizantino di cui faceva parte.
Tintoretta
Quindi, Venezia non è affatto romana !
Pepe Roncino
Ecco perché non ha resti romani. Tuttavia, Jacques de Saint Victor, nel suo libro Le Roman de l’Italie insolite cita Andrea Palladio, il grande architetto che disse : « Solo Venezia è rimasta come esempio della grandezza e della magnificenza dei Romani». Spiega che Venezia, non essendo stata invasa dai Barbari, a differenza di Roma, riusci a preservare lo stile di vita italiano dell'Antichità.
Tintoretta
Ottimi questi bigoli !
Pepe Roncino
Si, mi piaciono molto !
Tintoretta
La data di nascita di Venezia, è quindi piuttosto l’anno 800 ?
Pepe Roncino
Sarebbe piuttosto l’anno 811 quando la capitale della provincia bizantina fu trasferita a Rialto, l'isola la più alta della laguna. Avro occasione di parlartene di nuovo.
Tintoretta
Grazie Pepe ! Si puo ordinare un dolce adesso ?
Pepe Roncino
Si, che cosa vuoi ?
Tintoretta
Un tiramisu !
Pepe Roncino
Lo sospettavo un po ! Cameriere ! Due tiramisu per favore !
Tintoretta
Oggi ho imparato un sacco di cose !
Pepe Roncino
Mi è piaciuto insegnartele ; sei un'allieva cosi attenta !
Tintoretta
Venezia è davvero una città afffascinante !
Pepe Roncino
Si, e piu la visiti, piu la trovi affascinante !
Tintoretta
Ecco i tiramisu !
Pepe Roncino
Non conoscevo questa osteria, ma è un bel posto.
Tintoretta
Si, e il tiramisu è molto buono !
Pepe Roncino
Si, infatti !
Tintoretta
Andiamo ?
Pepe Roncino
Si, pago quando esco !
Tintoretta
Mi piace camminare in Venezia nella sera, ci sono meno turisti.
Pepe Roncino
Si, e Venezia non è molto popolata.
Tintoretta
E la ragione per cui non è tanto luminosa !
Pepe Roncino
Si, ma fa parte del suo fascino.
Tintoretta
Dopo questo buon pranzo, ho la sensazione che presto mi addormentero !


Non addormentarti prima della fine del Racconcino !
Tintoretta
No, certo ! Lo aspettavo da stamattina !
dai, il Racconcino 1 !
Pepe Roncino
Selon una leggenda, sette sorelle abitavano nel palazzo delle Maravegie : sei carine et una brutta, la cadetta.


Un giovane barcaiolo, che guidava delle barche sui canali et partecipava alle regate, cominciava a frequentare il palazzo. Stava corteggiando le sei sorelle belle. Pero mentre fino ad allora era stato sano e robusto, divento debole e malaticcio tanto che non aveva piu abbastanza forza per partecipare alle regate. penso di essere stregato e i suoi sospetti ricaddero sulla brutta sorella, che appena lo vedeva fuggiva via da lui. Volle rompere l'incantesimo e approfitto del Venerdi Santo quando i genitori e le sei sorelle belle erano usciti per visitare le tombe. Avanzo verso il palazzo ma, preso dalla paura al pensiero dell'atto che stava per compiere, si fermo per qualche minuto sul ponte.
Fu allora che vide attraverso una finestra del palazzo colei che considerava una strega, inginocchiata davanti a un crocifisso. Nello stesso momento, alzando gli occhi al cielo, noto sei stelle fiammeggianti, disposte a forma di carro con ruote e timone, e una settima stella, più piccola e debolmente luminosa. A poco a poco, pero, le sei stelle persero il loro splendore mentre la settima divenne sempre più luminosa, finché le altre stelle scomparvero e solo lei rimase nel cielo. Questa visione sembro al barcaiolo rispecchiare cosi tanto la sua situazione che i suoi sentimenti ne furono scossi. I suoi pensieri scomparvero. Si precipito pero nel palazzo per interrogare Marina. Le chiese se era vero che l'aveva fatto ammalare e che voleva ucciderlo. Colei scoppio in lacrime e gli confesso il suo amore. Gli disse anche che stava pregando Dio di farla morire al suo posto. Il barcaiolo fu commosso da queste parole. Non vide più la settima sorella come una fanciulla brutta, ma come una persona adorabile. Le presto attenzione e Marina, vedendo che la guardava con gentilezza, smise di scappare da lui. A poco a poco, una nuova sensazione si insinuo in lui. Allo stesso tempo, la sua salute miglioro ; riaquisto vigore. Una notte, incapace di dormire, prese la sua barca e scese sottocoperta. Vide Marina alla finestra che guardava il cielo. Segui il suo sguardo e vide due stelle brillare. Capi allora che la seconda stella era la sua e che si era unita a quella di Marina.
Tintoretta
Una bellissima storia !
Pepe Roncino
Buona notte, Tintoretta mia !












Francesco Guardi, Gondole sulla laguna, museo Poldi Pezzoli
Secondo giorno : Ognissanti


Tintoretta
T’es réveillé depuis longtemps Pepe ?
Pepe Roncino
Oui, ma Tintoretta ; depuis deux heures environ. Je lisais le Lorenzetti pour préparer nos futures étapes.
Tintoretta
On va où aujourd’hui ?
Pepe Roncino
On va visiter l’îlot Ognissanti. Mais auparavant, on va boire un cappuccino dans un café.
Tintoretta
Où ça ?
Pepe Roncino
A la Pasticceria Toletta !
Tintoretta
Voilà, je suis prête !
Pepe Roncino
Allons-y !
Tintoretta
J’ai vraiment très bien dormi ! J’ai eu l’impression de dormir dans un berceau.
Pepe Roncino
La gondole, c’est un peu comme un berceau. Moi, j’étais sur la terre mais pas sur la terre ferme !
Tintoretta
On retrouve la sacca dellla Toletta !
Pepe Roncino
Oui, voilà notre petit déjeuner.
Tintoretta
Il y aura beaucoup de choses à voir aujourd’hui ?
Pepe Roncino
Pas autant qu’hier.
Tintoretta
C’était magnifique hier : le squero, les toiles du Tintoret, la fontaine de la Toletta, les fondamente…
Pepe Roncino
Il y aura beaucoup d’îlots aussi beaux. Dans celui que l’on va quitter ce matin, les deux emblèmes sont le squero, le plus beau des trois qui restent à Venise et la librairie de la Toletta, très utile dans une ville où il n’y a aucune grande librairie.
Tintoretta
Il y a pourtant l’Université à Venise ?
Pepe Roncino
Oui, la Ca’Foscari. On va justement voir une de ses annexes aujourd’hui.
Tintoretta
On y va alors, j’ai envie de voir l’endroit où j’étudierai !
Pepe Roncino
Oui, allons-y !
Tintoretta
Dans quel quartier de Venise sommes-nous ?
Pepe Roncino
On est dans le sestiere de Dorsoduro. Sestiere vient de sesto, qui signifie sixième. Chaque sestiere représente le sixième de Venise puisqu’il y en a 6. La division de Venise en sestieri date de la fin du XIème siècle. Le fer à l’avant de la gondole, le « fero da prova », a la forme d’un peigne à six dents, comme les six sestieri de Venise.
Tintoretta
Et d’où vient le nom de Dorsoduro ?
Pepe Roncino
Il vient de dosso, qui signifie mamelon ; cette partie de la lagune comportait des proéminences de terre plus solides que les autres : dosso duro, transformé en dorso duro. Il s’appelait aussi scopulo en vénitien, scoglio en italien, c’est à dire rocher. On verra ensuite que Rialto, un autre archipel d’îlots de Venise, s’appelait ainsi car il était plus élevé que les autres. Sans doute l’était-il plus que Dorsoduro, et de façon plus homogène, sans mamelons.
Tintoretta
Nous voilà revenus ! On voit le peigne avec ses six dents !
Pepe Roncino
Oui, c’est parti pour la deuxième étape du voyage !
Tintoretta
On part vers où ?
Pepe Roncino
Vers le canal de la Giudecca mais on tourne avant à droite pour prendre le rio Ognissanti.


Tintoretta
On reprend à droite le rio delle Eremite ?
Pepe Roncino
Oui, mais cette fois, on regarde le côté gauche. Au fond, on voit l’ancienne église de Jésus, Joseph et Marie…


Et, à côté, l'ancien couvent des Eremite. L'église et le couvent furent construits pour des ermites augustiniennes en 1693.
Tintoretta
Pourquoi augustiniennes ?
Pepe Roncino
Parce qu’elles suivaient les préceptes de Saint Augustin, un grand théologien né et mort dans l’actuelle Algérie au Vème siècle. C’était un grand philosophe, qui a écrit Les Confessions et La Cité de Dieu autour de l’an 400.
Tintoretta
Le couvent est fermé ?
Pepe Roncino
Non, mais le couvent des ermites est devenu celui des Sœurs canossiennes. Ce rio s’appelle aussi le rio delle Romite, c’est une déformation du nom Eremite.


On prend maintenant le rio Malpaga à gauche. Malpaga était le surnom d’un certain Michiel Fantino qui fit construire, au XVème siècle, un palais à l’embouchure de ce canal.
Tintoretta
Pourquoi a-t-il été surnommé Malpaga ?
Pepe Roncino
Ce Michiel Fantino se fit construire près de l’actuelle Raguse, en Croatie, un château, une fois la paix conclue avec l’ennemi. Il fit travailler les rameurs des navires de la flotte qu’il commandait ; il les paya pour cela mais, une fois rentré à Venise il retint la solde qui leur était due. C’est pourquoi on considéra qu’il payait mal : « mal paga ».
Tintoretta
Et ce bâtiment, c’est l’Université ?
Pepe Roncino
Oui, c’est une annexe de la Ca’Foscari. On est tout près du siège, qui se trouve à la Cà Foscari, un très beau palais au bord du Grand Canal. Au bout du rio Malpaga, on prend le rio dell’Avogaria à gauche. On tourne de nouveau à gauche pour prendre le rio Ognissanti et on s’arrête sur le campo Ognissanti.






Tintoretta
L’îlot d’aujourd’hui est petit !
Pepe Roncino
Oui, mais il y en aura des plus petits ! Sur ce campo se trouve l’église Ognissanti.
Tintoretta
Ognissanti, cela signifie que c’est l’église de tous les saints ?
Pepe Roncino
Effectivement ! On l’appelle aussi Cappella dell’Ospedale Giustinian. En effet, cette église a toujours été associée au bâtiment qui se trouve à côté et qui a été successivement un hospice, puis un monastère, puis un hôpital, l’hôpital Giustinian.




L’église, construite en 1472, fut dédiée à la Vierge Marie et à tous les saints. Elle fut agrandie, ainsi que le monastère, en 1505… On va se promener sur la fondamenta Ognissanti. D’abord du côté droit de l’église…


Au bout de la fondamenta, on voit un squero de l’autre côté du canal… On le visitera dans les prochains jours…
On va maintenant de l’autre côté de la fondamenta…


Juste avant le pont, on tourne à gauche…




On se retrouve sur la fondamenta de le Romite…
On prend la première ruelle à gauche : la calle Pometti. Cette calle s’appelait auparavant la calle del Gruato car la famille Gruato y possédait des maisons.
Mais une personne célèbre y était également propriétaire, un certain Jacopo Sansovino, le célèbre architecte, qui a joué un rôle très important dans l’architecture de Venise. La place Saint Marc, telle qu’on la connaît aujourd’hui, lui doit beaucoup. C’est lui qui l’a embellie en détruisant des hôtels mal fréquentés, un marché aux viandes et même des latrines… Son vrai nom était Jacopo Tatti mais il se fit appeler il Sansovino, comme son maître Andrea Contucci qui lui-même prit ce nom de son lieu de naissance près d’Arezzo, Monte Sansovino. Tout comme Leonard de Vinci était né à Vinci et Le Caravage à Caravaggio. Lui nacquit à Florence en 1486. Il était donc de trois ans le cadet de Raphaël. Il le connut certainement à Florence ou à Rome, où il fut l’élève de Bramante. Il arriva à Venise en 1527 après le sac de Rome par les troupes mutines de Charles Quint. Il s’installa donc dans l’actuelle calle Pometti où il eut comme voisin Girolamo Gruato. Il y eut d’ailleurs quelques litiges de voisinage entre les deux, dus à l’activité parfois bruyante de l’architecte. Il avait manifestement l’intention de construire dans le quartier car lors de son mariage le 29 janvier 1553 avec Benetta Misocca, il fut stipulé dans le contrat qu’il lèguerait à son fils toutes les maisons qu’il aurait fabriquées dans la paroisse de San Trovaso, près de l’église d’Ognissanti. Mais ce ne fut pas son seul lieu de résidence à Venise. Lorsqu’il fut nommé proto de le Procuratie de sopra, c’est-à-dire directeur des travaux de la place Saint Marc, en 1529, la République de Venise lui mit à disposition un logement de fonction dans les Procuratie Vecchie, près de la Tour de l’Horloge. Ensuite, il s’aménagea un autre logement en face du campo San Trovaso, que l’on verra après-demain. Il fut donc chargé du réaménagement de la place Saint Marc au sens large du terme, c’est-à-dire incluant la piazzetta. Tout le côté droit quand on fait face à la Basilique, c’est-à-dire les Procuratie Nuove, la Libreria Marciana – qui s’appelle aussi Libreria Sansovino - et, dans le prolongement au bord de la lagune, la Zecca, l’Hôtel de la Monnaie, c’est lui. C’est lui qui construisit la loggetta au bas du campanile, qui s’appelle la loggetta de Sansovino. Campanile qu’il isola en détruisant les bâtiments qui y étaient accolés, permettant ainsi de voir le palais des Doges de n’importe quel endroit de la place Saint Marc. Il détruisit donc également les hôtels, les latrines et le marché aux viandes qui se trouvaient sur la piazzetta. Il n’était pas seulement architecte mais aussi sculpteur ; il réalisa ainsi deux chaires et la porte de bronze de la sacristie de la Basilique, ainsi que la Scala d’Oro du palais des Doges. Arrivé à Venise à 41 ans, il eut le temps de la transformer en profondeur car il y mourut en 1570, à l’âge de 84 ans. En-dehors de la place Saint Marc, on lui doit aussi de magnifiques palais Renaissance au bord du Grand Canal….
On poursuit jusqu’au bout de la fondamenta de le Eremite. On longe l’ancien couvent des Eremite…




On va maintenant se promener un peu sur le rio terà Ognissanti…








On prend la calle Bonfadina à droite…




On retourne sur le rio terà…


On retourne sur le campo…




Retournons à notre gondole…
Bonne nuit Tintoretta !

